Metaponto, a partire dalla fine del VII secolo a.C., è stata sede di una tra le più importanti colonie greche dell’Italia meridionale.
Il Museo presenta la ricostruzione del quadro archeologico del territorio metapontino, dalla Preistoria sino al periodo tardo antico e si articola in varie sezioni che illustrano: le forme iniziali del popolamento ad opera degli Enotri-Choni durante la media età del bronzo e l’età del ferro; l’arrivo dei Greci dall’Acaia (regione del Peloponneso) durante il VII secolo a.C.; la formazione della colonia con l’occupazione del territorio e lo sviluppo della città; le trasformazioni dei centri italici del retroterra tra VI e IV secolo a.C.; il periodo della conquista romana e del graduale abbandono di Metaponto.
L’area archeologica ospita i monumentali resti della città di Metapontum, fondata dagli Achei durante la seconda metà del VII sec. a.C.Comprende il santuario urbano, parte dell’agorà e l’asse viario nord-sud su cui s’imposta l’intero impianto urbano.
L’area sacra è caratterizzata da edifici templari in stile dorico (Tempio di Hera e tempio di Apollo) e ionico (tempio di Artemis) e da un sacello probabilmente dedicato ad Atena, realizzati dal VI al V secolo a.C. Nell’agorà si distingue l’imponenza architettonica del teatro che nel IV secolo a.C. sostituisce un edificio arcaico destinato alle assemblee cittadine.
Tra l’agorà e la linea delle mura orientali si sviluppa il Castro Romano, probabilmente sede di una guarnigione militare romana nel III sec. a.C.
I resti del Tempio delle Tavole Palatine sono situati nell’area archeologica di Metaponto, più precisamente sull’ultima ondulazione dei Givoni, antichi cordoni litoranei, presso la sponda destra del fiume Bradano, eretto sui resti di un antico villaggio neolitico, lungo la strada preistorica proveniente da Siris-Heraclea, a circa 3 km dall’antica città di Metaponto.
Il tempio, restaurato nel 1961, era stato inizialmente attribuito al culto della dea Atena; successivamente sul frammento di un vaso, trovato nel corso degli scavi archeologici del 1926, venne rinvenuta una dedica votiva alla dea Hera.
Fino al XIX secolo le Tavole Palatine erano localmente definite anche “Mensole Palatine” o “Colonne Palatine”, probabilmente in ricordo alle lotte contro i Saraceni dei Paladini di Francia. Il tempio era anche chiamato “Scuola di Pitagora”, in memoria del grande filosofo Pitagora. Nel medioevo era ancora chiamato “Mensae Imperatoris”, probabilmente a ricordo dell’imperatore Ottone II che, nella spedizione contro i Saraceni del 982, si accampò a Metaponto.