MANN: Dopo 50 anni riaprono le sale monumentali

MANN: Dopo 50 anni riaprono le sale monumentali

Apre al pubblico la sezione “Campania Romana. Sculture e pitture da edifici pubblici” del Museo Archeologico Nazionale di Napoli finanziata tramite i fondi PON CULTURA E SVILUPPO, FESR 2014-2020 e curata da Carmela Capaldi, docente di Archeologia classica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II: 2000mq di sale comprese negli spazi dell’ala occidentale, i cui ambienti storici non erano fruibili da oltre cinquant’anni.

Un percorso attraverso la Campania antica, territorio che aveva confini più estesi rispetto a quelli attuali: si parte dal II secolo a.C. per giungere almeno al III sec. d.C., spostandosi tra l’area flegrea, le città vesuviane e il territorio interno, con particolare riferimento all’attuale casertano. L’itinerario tocca, inoltre, a Nord il basso Lazio e a Sud alcuni centri della Calabria. Duecentoquaranta le opere esposte.

“Avviamo un percorso di ampliamento del MANN che porterà uno dei musei archeologici più importanti al mondo a raddoppiare la sua presenza in città con una nuova sede a Palazzo Fuga”, ha affermato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano presente alla cerimonia di inaugurazione. “Il valore della libertà, il valore dell’Occidente, lo si comprende molto bene in un luogo come questo, perché qui ci sono le origini della nostra storia. Nella civiltà greco-romana affondano le nostre radici ed è nostro compito salvaguardare e rendere fruibile a tutti questo patrimonio che ci ricorda la nostra eredità culturale” ha concluso il Ministro.

“La riapertura dopo 50 anni degli spazi dell’ala Occidentale, con le eccezionali collezioni di scultura, pittura e gli ambienti elegantissimi, costituisce un punto di non ritorno nella storia del Museo Archeologico Nazionale: d’ora in avanti è, senza ombra di dubbio, il più grande museo di archeologia classica al mondo” ha commentato il Direttore del Mann, Paolo Giulierini, ringraziando chi ha reso possibile l’apertura della sezione realizzata tramite i 7 milioni di euro dei fondi Pon Cultura e Sviluppo (Fesr 2014-2020). In questa apertura ha proseguito Giulierini “c’è l’orgoglio di una città che torna ad essere capitale dell’archeologia e il mantenimento della promessa di questa dirigenza che, all’arrivo, ha trovato un museo in forte declino e chiuso per oltre la metà e ha affermato che sarebbe stato riaperto, meglio e con più efficacia rispetto a prima”.

La sezione Campania Romana è caratterizzata dalla ricostruzione del milieu di rinvenimento dei manufatti. Sono presentati, non solo le sculture marmoree e bronzee, ma anche i rivestimenti parietali, le epigrafi, gli elementi architettonici e d’arredo che decoravano gli edifici pubblici e i monumenti funerari. 

Il percorso è aperto dalle statue dei Dioscuri di Baia, che introduce alla prima parte espositiva dedicata all’area flegrea- Baia, Cuma e Pozzuoli – per passare poi ai reperti dell’area vesuviana, a partire da Pompei. La città sepolta è rappresentata da manufatti provenienti dall’area del Foro triangolare e del foro civile, mentre un focus è dedicato all’area del teatro di Ercolano, con la ricostruzione della celebre Quadriga e dell’Augusteum. Per la prima volta è esposta al pubblico la sequenza completa delle sculture e degli affreschi presenti nelle nicchie. Rappresentati anche l’area dell’antica Stabiae e di Santa Maria Capua Vetere.