MATERA: I Capolavori in 100 km sperimentano nuove tecnologie per il restauro degli affreschi di due chiese rupestri

MATERA: I Capolavori in 100 km sperimentano nuove tecnologie per il restauro degli affreschi di due chiese rupestri

“Capolavori in 100 KM. Un viaggio reale e virtuale nella cultura della Basilicata per conoscere, conservare valorizzare” è un progetto interprovinciale che riguarda tutti gli 8 Attrattori della Basilicata, inclusi alcuni siti della città di Matera, considerata “museo all’aperto”, finanziato dal PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 FESR.

L’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), soggetto beneficiario della sua attuazione, comunica che sono stati realizzati due importanti sperimentazioni relative a tecniche di restauro degli affreschi su due delle più importanti chiese rupestri di Matera.

Il primo riguarda la Chiesa di San Pietro Barisano, una delle più grandi di Matera, dove al suo interno i lavori hanno riguardato tre altari (Altare del SS.mo Crocifisso, Altare Maggiore e Altare della Consolazione) nella navata sinistra, nella navata centrale e nella navata destra e le loro pertinenze e due ambienti con pareti dipinte.

La seconda chiesa rupestre interessata dagli interventi è quella di Santa Lucia alle Malve; risalente all’VIII secolo essa è il primo insediamento monastico femminile dell’Ordine benedettino, il più importante nella storia della città di Matera. L’antico luogo si presenta a tre navate con affreschi eseguiti tra il XII ed il XV secolo, straordinariamente conservati ed oggi tornati ad una migliore visibilità, attraverso un intervento complessivo sia di disinfezione e rimozione di tutte le patine biologiche diffuse all’interno della chiesa, che del successivo restauro delle parti affrescate. Sorprendente è stato il rinvenimento di brani inediti della decorazione pittorica dopo la rimozione di strati sovrammessi. Tra questi, le immagini più ammirevoli “L’Annunciazione della Vergine”, il volto di Sant’Agata, all’ingresso della chiesa, e la figura di Santa di difficile identificazione iconografica, scoperta durante il restauro sulla parete dell’altare di Santa Lucia, nella navata destra.

Queste due sperimentazioni costituiscono, pertanto, delle applicazioni significative nelle attività di conservazione e tutela degli affreschi all’interno delle chiese rupestri di Matera, aggiungendo un contributo al miglioramento delle tecniche di recupero di queste preziose testimonianze.