
MUSAS: anche la BBC Travel parla di noi!
Immergersi nei fondali marini del Tirreno della costa partenopea e fare snorkeling per visitare antiche rovine romane. Ritrovarsi sott’acqua nel bel mezzo di un ninfeo circondati da bianche statue, vasi, anfore oppure al centro di antiche vasche termali e resti di edifici decorati in marmo che con un tablet si trasformano in ricostruzioni tridimensionali di ciò che doveva essere il loro aspetto in età romana grazie ad un sistema di esplorazione aumentata e ricostruzione di siti archeologici. Ed ancora scoprire il cantiere in lavorazione di un antico e meraviglioso pavimento mosaicato a tessere policrome, datato al III sec. d.C., insieme all’equipe di restauratori subacquei della Scuola di Alta Formazione per il Restauro – ICR (Istituto centrale per il restauro).
Tutto questo, ed altro ancora, è possibile grazie ad un progetto targato ICR dal titolo “MUSAS – MUSei di Archeologia Subacquea” che intende sperimentare su scala sovraregionale un modello integrato di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio archeologico sommerso, nelle collezioni museali e in situ, in modo da costituire una buona pratica da estendere e replicare su altri siti. Esso mira, inoltre, alla messa in rete di aree archeologiche sommerse e Musei che conservano reperti di provenienza subacquea attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative.
Ed è così che, grazie a queste sofisticate tecnologie avanzate ed uno smart tablet a prova d’acqua, si può ammirare un vero e proprio museo subacqueo nel Parco sommerso di Baia – tra i più importanti siti archeologici sommersi italiani e patrimonio da tutelare per l’importanza che riveste, attrattore interessato dal progetto.
A questo spettacolare intervento ha dato evidenza anche la BBC Travel, il canale viaggi dell’importante network televisivo britannico, che ha recentemente pubblicato un articolo “Baiae: a roman settlement at the bottom of the sea” (“Baia: un insediamento romano sul fondo del mare”) contenente un affascinante video “Preserving Baiae – Italy’s sunken resort town” (“Preservare Baia – La località turistica sommersa d’Italia”) narrante prima di Baia antica nella storia romana – amena località di villeggiatura piena di vita con lussuose ville aristocratiche e residenze estive degli imperatori romani – e poi di quella sommersa dal bradisismo dei Campi Flegrei in cui si trova la località, mostrando l’esperienza di come si svolgono in questi giorni le visite al sito archeologico sott’acqua insieme ai sub, la tecnologia utilizzata attraverso il tablet in dotazione a sub e visitatori consentendo sia ricostruzioni 3D del sito che condivisione di info via wapp.
Il video – nel quale viene dato ampio spazio anche alla voce dei protagonisti con interviste alla RUP del Progetto Barbara Davidde e all’archeologo subacqueo Michele Stefanile che raccontano le meraviglie di Baia sommersa nel Parco Archeologico Campi Flegrei e le innovazioni messe in campo nell’ambito delle attività MUSAS – costituisce la preview del documentario completo della BBC che uscirà a settembre.
Ne parla anche direttamente nella video intervista (pubblicata recentemente sul quotidiano Roma) l’archeologa subacquea Barbara Davidde, direttore del nucleo interventi di archeologia subacquea, in cui descrive le attività correnti sulle ville sommerse a Baia con il progetto.
“Con il progetto MUSAS – dichiara la Davidde – ho voluto realizzare un sistema innovativo per monitorare, conservare e promuovere il patrimonio culturale subacqueo, un sistema mai realizzato fino ad oggi in Italia e che, io sappia, anche nel resto del mondo. Grazie all’uso integrato delle nuove tecnologie e alle competenze multidisciplinari dei tecnici e degli esperti che partecipano alle attività del progetto (archeologi restauratori, ingegneri, informatici, biologi), l’ICR, in collaborazione con gli Enti del MIBACT responsabili dei siti sommersi e dei Musei, potrà registrare e analizzare i paramentri ambientali dei siti subacquei, grazie alla creazione di una rete di sensori che utilizza l’internet sottomarino e potrà promuovere visite subacquee ad alto livello tecnologico, grazie all’uso dei tablet. MUSAS intende poi valorizzare attraverso il portale on line i manufatti recuperati dal mare e conservati nei Musei. Questi reperti, infatti, a volte sono poco conosciuti dal grande pubblico ma molto spesso hanno un alto valore storico-artistico che è importante far conoscere. Il progetto Musas, infine, contribuisce all’attività di digitalizzazione del ricco patrimonio culturale del nostro Paese. Questo modello integrato di gestione è stato progettato per essere replicabile e potrà essere esteso a altri siti archeologici sommersi e Musei dell’Italia meridionale grazie alla recente approvazione da parte del PON Cultura del progetto MUSAS 2”.
Il progetto MUSAS MUSei di Archeologia Subacquea -Tutela valorizzazione e messa in rete del Patrimonio Archeologico Subacquea (Campania-Calabria-Puglia) è finanziato dal PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 a valere sulle risorse dell’Asse I – “Rafforzamento delle dotazioni culturali”, Azione 6c.1.b (Interventi volti a dotare gli Attrattori culturali di servizi innovativi e di qualità attraverso la realizzazione di piattaforme conoscitive ed informative, sistemi informativi integrati, aree di socializzazione e condivisione web oriented) per un importo pari a € 3.250.000,00.
Per maggiori dettagli: https://www.progettomusas.eu
Segui MUSAS su Facebook: https://www.facebook.com/progettoMUSAS/